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Otranto, la Porta d'Oriente del Salento

Otranto, la Porta d’Oriente

O

tranto è una meravigliosa città messapica, un labirinto di cui è facile innamorarsi. L'antica fortezza a difesa dalle incursioni saracene è oggi una delle perle della Puglia e presa d'assalto dai turisti.

Una città incantevole, elegante e culturalmente vivace.

Silvana - da Firenze

L’imponente Castello Aragonese di Otranto con il suo fossato ha ispirato la fantasia di scrittori del ‘700, come quella del romanziere londinese Horace Walpole nel suo “Castle of Otranto”, lavoro che vide la sua prima edizione nel 1764 e fu considerato come il primo romanzo gotico. “Otranto” ha per titolo il romanzo di Roberto Cotroneo al quale ha dedicato la sua fantasia. E’ invece ispirato al martirio degli otrantini per mano dei Turchi, il romanzo di Maria Corti con “L’Ora di Tutti”

L’antico nome della città messapica di Otranto era Hydrutum, dal piccolo fiume Idro che sfocia nel porto sul mare Adriatico. Otranto, posizionato nell’estrema punta più orientale d’Italia a sud della Puglia, fu un centro greco e poi romano. La sua costa, di lunghe distese di sabbia e scogliere, forma un’ampia insenatura naturale comoda per sicuri approdi portuali. Ubicazione strategica per gli storici rapporti commerciali tra le comunità occidentali e orientali. I legami con l’Oriente sono testimoniate in ogni dove per le vie di Otranto, nelle piazze e vanno anche oltre le cinta difensive negli insediamenti extra urbani a circa tre chilometri da Otranto con i ruderi del Monastero di San Nicola di Càsole, cenobio basiliano fondato nel 1099, fino alla costa con Porto Badisco, leggendario approdo di Enea, dove riemerge la Grotta dei Cervi con le sue considerevoli pitture parietali neolitiche.

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Ai tempi dei Bizantini, Otranto svolse un ruolo di primaria importanza: quella di rappresentare la religione cristiana d’Oriente nell’Italia meridionale sotto il dominio di Bisanzio. Quando i Normanni si sostituirono, dopo epica lotta, agli uomini d’Oriente (1068) s’incomincio a costruire la grandiosa Cattedrale, ora sede vescovile, con un raffinato mosaico pavimentale (il più grande d’Europa) composto dal monaco Pantaleone dove rivela influssi bizantini. Il tempio fu ultimato nel 1080 per volontà di Ruggero il Normanno e il suo stile architettonico (romanico-pugliese) delinea la nuova volontà politica di far sparire le tracce della civiltà bizantina.

Il sistema difensivo della città fu ideato dall’architetto Ciro Ciri: le mura di cinta fortificate e intervallate dalle torri Duchessa e Ippolia, iniziano dalla Porta Terra, circondano il centro storico di Otranto e terminano congiungendosi al Castello.
Otranto ha legato il suo nome alla tristissima vicenda del luglio 1480, quando una flotta turca, guidata da Acomat Pascià, assalì la città. I Turchi nutrivano l’ambizioso progetto di ai Mussulmani in Spagna, attraverso la conquista dell’Italia e Francia. Ma ad otranto trovarono la fiera resistenza dei cittadini. Le poche truppe spagnole che difendevano la città, alla vista della grande armata e delle loro formidabili “macchine di guerra”, lasciarono la città.
Gli otrantini, però, si opposero con grande ardore, resistendo 15 giorni all’assedio; ma il nemico era troppo forte e quando riuscì a penetrare nella città, impose ai vinti di rinunciare alla fede cristiana. Alla risposta negativa, i Turchi entrarono nella Cattedrale e uccisero il Vescovo Stefano Pendinelli e quanti si erano rifugiati, donne e bambini compresi. Al massacro si aggiunsero gli altri 800 cittadini superstiti, furono trasferiti sul Colle della Minerva e lì affrontarono la decapitazione pur di non venir meno all’antica fede dei padri. La Chiesa elevò agli onori degli altari, proclamò cioè Santi, i Martiri: le loro ossa sono tutt’ora conservate nella Cattedrale di Otranto in 7 altissimie teche e in parte nella chiesa di Santa Caterina a Napoli.

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Si entra nella città storica attraversnado Porta di Terra e quello che ha più risalto in Otranto, sono i segni delle civiltà dell’Oriente Bizantino e dell’Occidente romanico percepibili lungo le vie del centro. I due poli culturale e conviventi nella comunità salentina, si distinguono nella chiesetta di San Pietro, antico tempio della diocesi cristiana grecizzata, dipendente dal patriarcato di Costantinopoli e la Cattedrale latina dedicata a Santa Maria Annunziata.
San Pietro è un edificio del X secolo a pianta quadrata a croce greca inscritta. Presenta tre piccole navate sormontate da una cupola centrale e sorretta da quattro colonne. Le tre absidi sul fondo conservano cicli di affreschi in stile bizantino. San Pietro, nonostante le piccolde dimensioni esprime la cultura ortodossa radicata anticamente nelle comunità del basso Salento. E’ la sintesi della lunga stagione della dominazione bizantina, dei riti di celebrazione greca e del primato che aveva nel potere di consacrare vescovi in Puglia e Lucania. il corredo pittorico abbraccia quattro secoli. Negli stati più antichi, quelli dei notevoli affreschi della “Lavanda dei piedi” e dell'”Ultima cena”, appartengono al X secolo, epoca coincidente con l’elevazione della sede vescovile a sede metropolitana appartenente direttamente a Bisanzio. Nelle raffigurazioni più tarde, gli stili si integrano con la migliore pittura bizantina (XII secolo) e a confronto i francescani aggiornati e maestranze conservatrici.

L’Annunziata, salda nella sua architettura, si erge nella parte più alta di tutta la cittadina. E’ indubbiamente una delle più grandiose e magnifiche Cattedrali di Puglia. Sorge in concomitanza con la conquista normanna e rappresenta un “lavoro” in rottura con le tradizioni orientali. Si percepisce una mescolanza di stili e gusti, che dichiarano l’essenza di un luogo generato da mlteplici contaminazioni e influenze culturali. Edificata nel XII secolo, si accede alla Cattedrale dall’entrata Nord da un portale del 1514 scolpito a rilievo e realizzato da Nicola Ferrando. Da qui si accede alla cripta, la preesistente chiesa ipogea: un ambiente contenuto e fondato del 1080, a cinque navate tracciate da 42 colonnine sormontate da capitelli e 23 semicolonne e altrettanti semicapitelli “incastonati” nelle pareti. Dal portale principale della Cattedrale si accede nel luogo sacro e immediatamente appare il sontuoso pavimento musivo policromo realizzato tra il 1163 e il 1166.

Numerose sono le testimonianze lasciate dai Romani: due basi di marmo con epigrafe latina, del II secolo, che riconducono agli imperatori Lucio Aurelio Vero e Marco Aurelio Antonino, inoltre, nel 162 la città chiese di coniare monete. La richiesta venne accolta e fu così che venne aperta una zecca, rimasta attiva sino al II secolo d.C. In epoca paleocristiana il porto di Otranto divenne sempre più importante, superando anche quello di Brindisi.
Andando verso il Capo d’Otranto, s’incontrano i ruderi di San Nicola di Casole: un ricco cenobio basiliano fondato tra il V e l’VIII secolo.
Nel 2010 il borgo antico di Otranto è stato riconosciuto come Patrimonio Culturale dell’UNESCO quale Sito Messaggero di Pace

ALTRI MONUMENTI DA VISITARE A OTRANTO (LE)

Architetture religiose: Chiesa di San Pietro, Chiesa della Madonna dell’Altomare, Chiesa di Santa Maria dei Martiri, Chiesa di Santa Maria del Passo, Monastero di San Nicola di Casole, Cripte e Chiese Rupestri, Cripta di San Nicola, Cripta del Padreterno, Catacombe di San Giovanni, Chiesa della Madonna della Serra
Architetture civili: Palazzo Lopez, Palazzo de Mori, Masserie
Architetture militari: Torre Alfonsina e Mura, Castello Aragonese,
Torri costiere: Torre Fiumicelli, Torre Santo Stefano, Torre del Serpe, Torre dell’Orte, Torre Sant’Emiliano
Siti archeologici: Ipogeo di Torre Pinta, Grotta dei Cervi
Aree naturali: Laghetto di Bauxite
Tradizione e folclore: Tavole di San Giuseppe
Cultura: Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione
Musei: Museo Diocesano, Palazzo Lopez – piazza Basilica
Eventi: Festa dei Santi Martiri Idruntini, Festa di San Francesco da Paola, Festa della Madonna dell’Altomare, Alba dei Popoli (si tiene la notte del 31 dicembre fino alle prime lici del 1º gennaio ed è una rassegna di arte, cultura, ambiente, musica e spettacoli. Attraverso questa manifestazione, Otranto, luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia di culture, intreccio di civiltà, celebra il legame della Puglia con la civiltà mediterranea, prendendo spunto dalla forza simbolica esercitata dal “primo sorriso del sole” del nuovo anno all’Italia), Premio Grinzane Terra d’Otranto
Località costiere afferenti al comune: Località a nord di Otranto (Conca Specchiulla, Baia dei Turchi, Laghi Alimini, Baia di Santo Stefano), Località a sud di Otranto (Baia dell?Orte, Punta Palascia, Torre Sant’Emiliano, Porto Badisco)

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