La Pasqua nella Grecìa Salentina
a Pasqua nella Grecìa Salentina è caratterizzata da una lingua molto antica: il Grìko. Il Canto di Passione, i “Passiuna tu Christù” o Santu Lazzaru è cantata interamente in questa lingua nelle piazze e nelle chiese e i cantori, come dei veri e propri cantastorie, mimano mentre cantano le 66 strofe che raccontano episodi della vita di Gesù e della Passione.
In alcuni casi i cantori aggiungono episodi di vita privata riferiti a parenti o vicini di casa, ma generalmente, le ultime due strofe, sono dedicate alla “richiesta di ricompensa” per i cantori. Una volta ottenuto il riconoscimento i cantori si spostavano in un’altra piazza o incrocio per ricominciare a cantare le gesta del Cristo.
Si tratta di una tradizione in cui la poesia e la musica popolare si fondono con i sentimenti religiosi e la volontà di espiazione che precede la Pasqua.
La Gracìa ha un fascino particolare, tutto sembra surreale e misterioso. Nella Settimana Santa c’è una partecipazione emotiva particolarmente forte da parte della gente del luogo che senza volerlo, viene trasmessa al visitatore. Veramente suggestivo.
Giulio e Franca - Ospiti da Torino
Il sabato prima della Domenica delle Palme, giorno di San Lazzaro, o comunque nella settimana che precede appunto questa giornata, tre cantori, generalmente un organettista e due voci, si recavano nei paesi di lingua grìka e, agli angoli delle strade, cantavano e recitavano episodi della vita di Cristo. Portavano con loro un ramo di ulivo decorato con nastri rossi, immagini sacre e arance.
Il giorno di Pasquetta, invece, porta all’attenzione dei più in Grecìa Salentina, i riti legati alla Cappella di San Vito e la pietra forata di Calimera.
Irene Marchese
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